“...il concetto di "famiglia" comprende quel gruppo di individui che deriva da una coppia di antenati comuni fino al 10° grado di ascendenza, ciò che in altre parole significa riunire 5 generazioni.
Parleremo poi di linea, o "corrente" di sangue, con la discendenza di un riproduttore maschio fino alla quinta generazione ed oltre ancora." - Franco Bonetti
In allevamento per consanguineità si intende quel grado di parentela che unisce direttamente un soggetto ai suoi ascendenti e discendenti. Chiariamo ora il concetto di parentela. Parenti sono due soggetti che posseggono un antenato comune ovvero una coppia di antenati comuni. Esiste sia una parentela in linea diretta (figli-genitori-nonni-bisnonni-trisnonni) che è indicata nel pedigree, sia in linea collaterale (fratelli-sorelle; cugini con cugini; zii-nipoti). Si definisce “generazione”, il risultato di ogni atto fecondativo. E’ consueto poi stabilire il grado di parentela: ciò che si ottiene, nella parentela diretta, contando le generazioni che separano due individui parenti; nella parentela collaterale, fra due individui, si deve risalire da uno di questi all’antenato comune e da questo si scende fino all’altro individuo contando le generazioni intercorrenti. Nella selezione di cani di razza è importante conoscere quali sono i soggetti dai quali una cucciolata discende, poiché si potranno così valutare le caratteristiche che questi hanno trasmesso ai loro eredi. Le qualità dei soggetti che compaiono nella “linea o corrente” di sangue si rafforzano quando sono accoppiati esemplari che presentano gli stessi antenati o buona parte di essi. Un cucciolo riceve il 50% del patrimonio genetico dal padre e il 50% dalla madre, i quali a loro volta avranno fatto lo stesso con i loro genitori, e questi con i loro. Perché allora una cucciolata produce soggetti anche molto diversi? Perché oltre ai geni, esistono molte variabili che sono date dai geni allelomorfi, i quali sono geni omologhi: quindi hanno la stessa natura embrionale ma anche diversa struttura molecolare, per cui determinano manifestazioni diverse di uno stesso carattere. Sfruttando queste caratteristiche e accoppiando in “consanguineità”, ossia in una più o meno stretta consanguineità, si possono fissare determinate caratteristiche desiderate; facendo però attenzione che come si fissano i pregi ugualmente se non si sta attenti si possono fissare anche i difetti. Teniamo inoltre presente che il concetto di “parentela” si basa sulla probabilità che due animali aventi uno o più antenati comuni, abbiano ereditato una uguale percentuale di “patrimonio genetico”: ciò significa che – come sostenuto del genetista americano Jay L. Lush – “la parentela accresce la rassomiglianza dei genotipi individuali, in misura superiore alla media della popolazione”. Perciò è più esatto – sempre secondo Mr. Lush – “considerare consanguineità l’accoppiamento di animali che sono parenti in misura maggiore della parentela genetica media esistente nella popolazione o nella razza”. Tutto ciò avviene normalmente in natura con la selezione naturale negli animali che vivono in branco, come il lupo, dove il patrimonio genetico che si trasmette è quello dei soggetti che hanno le caratteristiche di forma, forza, intelligenza, abilità, salute più adatte alla sopravvivenza. Con l’allevamento e la selezione artificiale dei “Bull and Terrier” l’uomo intervenne nella riproduzione per mantenere e sviluppare le caratteristiche che maggiormente gli permettevano di ottenere gli scopi di utilità che ricercava, conseguentemente la selezione zootecnica della “The Grand Old Breed” ha dato origine - al cane di razza oggi riconosciuto come American Staffordshire Terrier - alla nascita e alle registrazioni delle Linee di Sangue discendenti dalle Antiche Stirpi riconosciute dall’American Kennel Club. La linea di sangue e la perfetta conoscenza del suo sviluppo è ciò che permette ai migliori allevatori di ottenere risultati di straordinario rilievo nella selezione del cane di pura razza.